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Italo Sasso Scampini and the genesis of the Chilean industrial heritage: La fábrica de la Sociedad Nacional de envases y enlozados in Valparaíso (Chile)

Anno di pubblicazione: 2022

Titolo della pubblicazione /Rivista: do.co.mo.mo_Modern design: Social commitment & quality of life

Tipo di pubblicazione: Comunicazione

Autore dell’articolo: Pablo M. Millán Millán; Simona Belmondo

Autore pubblicazione: do.co.mo.mo_internacional

Editora: tirant lo blanch

Lingua: inglese

ISBN: 978-84-19286-58-1

Il Cile è probabilmente il paese latinoamericano che più di altri ha riconsiderato definitivamente il concetto di patrimonio. La complessa situazione sismica con cui convive la popolazione, ha obbligato a riflettere sui valori architettonici. Inoltre, a causa del rilevante sviluppo industriale che interessò il Cile all’inizio del XX secolo, furono realizzate diverse riforme urbanistiche, impedendo a molti edifici di essere riconosciuti come patrimonio culturale.

In questo contesto in rapida evoluzione agì Italo Sasso Scampini (1895-1977). Architetto, figlio di immigrati italiani giunti in Cile per la comoda situazione economica industriale e portuale. Iniziò la sua attività in un periodo davvero difficile a causa della crisi economica mondiale (1929) e della crisi del nitrato di potassio che frenarono lo sviluppo latinoamericano. A causa di questo rallentamento del progresso economico, il governo ha incoraggiato progetti significativi per ridurre la disoccupazione. In questa circostanza fu costruita la Fábrica de la Sociedad Nacional de Envases y Enlozados a Valparaíso.

Questa architettura, progettata da Italo Sasso Scampini, è stata il risultato di studi tecnici sull’applicazione di calcestruzzo, volte di solaio armate e sistema organizzato di pilastri in uno dei pendii collinari di Valparaíso. Grazie a questo progetto ha risolto alcune problematiche relative ai dislivelli tra un edificio di tre piani e uno di sei piani, adattandosi perfettamente alla topografia del luogo. Per la sua peculiare posizione e sistema costruttivo, questo edificio è diventato un esempio di utilizzo del cemento in architettura.

Il contributo che presentiamo è il risultato di una ricerca compiuta dopo aver trovato il progetto (inedito) nell’archivio municipale di Valparaíso e diverse visite in loco. L’obiettivo era quello di documentare questa architettura e il suo impatto sul progresso costruttivo di quel tempo. Dopo molte ricerche, illustriamo il contributo dell’America Latina al panorama architettonico moderno, a partire da un edificio sconosciuto che racchiude tutti i valori essenziali per essere riconosciuto come patrimonio culturale.